Il Campionato di Serie A è terminato e se avete partecipato anche voi al Fantacalcio potreste ora volere ricevere i soldi che avete vinto in barba ad amici e colleghi: ma attenzione perché Agenzia delle Entrate vi guarda.
Con la fine del campionato è anche arrivata la parola fine a tante leghe di fantacalcio. Lo sport preferito da tanti e in luoghi diversissimi, un modo per parlare di pallone anche senza effettivamente parlare di partite giocate. Ci si sente tutti un po’ allenatori e si può schierare la propria squadra dei sogni.
E alla fine, anche se si tratta di pochi spiccioli, c’è la soddisfazione del vincitore che si porta a casa un premio probabilmente in denaro. Ma attenzione perché anche col bonifico del Fantacalcio potreste finire sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate. Quando scattano i controlli e che cosa può accadere?
Se neanche più i soldi del Fantacalcio sono tranquilli
Se esiste qualcosa che può distruggere mentalmente la serenità personale sono le lettere che arrivano dall’Agenzia delle Entrate. Perché c’è sempre il rischio di sbagliare qualcosa, anche semplicemente nelle declinazioni dei redditi. Ci sono poi tutti quei controlli che l’Agenzia porta avanti per evitare che si porti avanti l’evasione fiscale.

Che c’entra però l’evasione fiscale con i soldi che potresti aver vinto al Fantacalcio? In realtà anche la vincita che hai potenzialmente raccolto dai colleghi dell’ufficio, dai membri della tua famiglia o dagli amici del bar, può trasformarsi in qualcosa che l’Agenzia delle Entrate controlla.
Lo scopo è sempre quello di far sì che i soldi che si muovono siano tracciati ed eventualmente rientrino nel reddito per poter così poi essere calcolati nella dichiarazione, come i bonus.
Il fisco ha quindi la possibilità di controllare quello che succede sui tuoi conti e in particolare se la cifra in entrata supera una soglia prestabilita che, almeno per ora e in assenza di cambiamenti legislativi in merito, è fissata a 5.000 euro.
In caso di un bonifico superiore a questa cifra, la tua banca di riferimento è costretta a effettuare una segnalazione di bonifico in entrata alla Banca d’Italia.
Non c’è il controllo automatico da parte del fisco su tutto il denaro che entra ed esce dal tuo conto ma solo su quello che entra.
Se sei tu quindi a effettuare il bonifico per qualcun altro, sarà quella persona a essere probabilmente attenzionata dall’Agenzia delle Entrate e non tu.
Esiste infatti un concetto definito come presunzione di reddito, ovvero se qualcuno riceve del denaro sul proprio conto corrente, questo denaro viene visto come un reddito e per questo dovrebbe entrare nella dichiarazione dei redditi.
Per ridurre gli inconvenienti sarebbe sempre opportuno da parte di chi invia eventualmente il denaro sul vostro conto corrente segnalare nella causale il motivo dell’invio. Nel caso di controlli, con una causale che esplicita il motivo dell’invio di denaro si ha qualcosa in più per far valere la propria posizione.