Arriverà dal cielo e sfreccerà nell’atmosfera come un vero meteorite. Ma la collisione con questo oggetto sarà in realtà molto diversa da quello che immagini.
Sarà un po’ troppo presto forse per parlare delle stelle cadenti e degli oggetti che dallo spazio potrebbero raggiungere la superficie del nostro pianeta, ma stando ai calcoli degli esperti comunque ci sarà questo impatto.
Non c’è niente di cui avere paura, sarà soltanto un momento storico per tutta l’umanità, anche perché le vicende legate all’oggetto che sta per rientrare nell’orbita terrestre e schiantarsi sulla superficie del nostro pianeta è una storia che sembra molto lontana ma che in realtà risulta molto attuale se la si mette nella giusta prospettiva. Vediamo allora che cosa troveremo a sfrecciare nel cielo tra un paio di settimane.
Come Superman, questo oggetto rientrerà nell’atmosfera velocissimo
Non molto tempo fa parlavamo del modo in cui gli scienziati della NASA stanno lavorando per evitare che oggetti provenienti dallo spazio, come per esempio comete o meteoriti, colpiscano la superficie del nostro pianeta con conseguenze simili a quelle che si sono verificate quando poi sappiamo i dinosauri sono scomparsi.

Nel corso dei millenni la Terra è stata bersagliata da vari oggetti provenienti dallo spazio, ma nessuno ha più avuto il risultato di distruggere la vita sul pianeta, e neanche questo oggetto che sta per rientrare in realtà sarà un problema.
Semplicemente sarà la fine di un’epoca, perché a partire dal prossimo 10 maggio è previsto il rientro nell’orbita di un piccolo satellite sovietico risalente all’epoca della Guerra Fredda: si chiama Cosmos 482 ed era stato lanciato nel 1972 per raggiungere Venere.
In realtà poi il piccolo satellite sovietico ha avuto una serie di problemi che gli hanno impedito di raggiungere la sua destinazione. Cosmos si è quindi dedicato a passeggiare intorno al nostro pianeta.
Ora però pare essere arrivata la fine. Secondo gli esperti, però, il rientro nell’atmosfera di questo piccolo oggetto residuo di un’epoca passata potrebbe sopravvivere molto meglio rispetto ai tanti altri oggetti naturali che hanno incontrato l’attrazione gravitazionale terrestre.
Il pianeta Venere, per il quale la sonda era infatti stata progettata, è un pianeta con una temperatura elevatissima e una pressione altrettanto elevata. La sonda quindi era stata immaginata e progettata per resistere alle caratteristiche specifiche del pianeta. Se vi piace l’idea di un ritorno al futuro abbiamo il gioco per voi.
Nonostante il rientro nell’orbita terrestre e poi sulla superficie del nostro pianeta avverrà a una velocità sostenuta e attraversando strati di atmosfera a densità variabile, è probabile che la costruzione pensata per Venere potrebbe garantire un rientro alla sonda non del tutto autodistruttivo.
È comunque molto probabile, anche guardando a come è costruito il nostro pianeta, che la sonda sparisca nel mare. A parlarne l’esperto Marco Langbroek che ha diffuso i suoi calcoli in un post sul social che una volta chiamavamo dell’uccellino azzurro.
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In about 2 weeks from now, an unusual #uncontrolled #reentry will happen: a 53-yr-old landing capsule from a failed Soviet #Venera mission stuck in Earth orbit. It will likely survive reentry.
(link to blogpost with more info including reentry forecasts, in next tweet) pic.twitter.com/PuuO5ZP00D— Dr Marco Langbroek (@Marco_Langbroek) April 25, 2025
Proprio sul social all’esperto sono state poste alcune domande riguardo il rientro di questa piccola sonda Cosmos e c’è per esempio chi domanda se la sonda non potesse finalmente immaginare con i sensori di essere arrivata su Venere e iniziare il lavoro per cui era stata immaginata. Sembra la storia di un corto Pixar.