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Dove sono i giochi sviluppati da Amazon?

Amazon spende ogni anni quasi 500 milioni di dollari per mandare avanti i suoi Games Studio ma i giochi o non sono mai usciti o, se hanno provato l’ebrezza del release, sono stati rimossi in tempi record dopo tonnellate di recensioni e commenti negativi.

A capo della divisione giochi del colosso di Jeff Bezos c’è Mike Frazzini, che, verrebbe da pensare, deve essere un qualche esperto di videogiochi se il big boss lo ha scelto. Ma, ahinoi, niente di più lontano. Frazzini infatti proviene dalla divisione libri e quando, otto anni fa, è stato spostato su Amazon Games Studio, il modello di business che ha scelto è rimasto lo stesso delle altre divisioni.

Frazzini ha fatto anche calciomercato qui e là, costruendo uno studio con grandi nomi, tra cui i creatori di Portal e qualche executive di Electronic Arts Inc. . In teoria, quindi, il successo dei titoli di Amazon Games Studio doveva essere assicurato.

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Dove sono i giochi sviluppati da Amazon?

(fonte: Youtube)

Seguendo le voci di molti ex-impiegati, sembra che Frazzini non sia il più amichevole dei capi e che abbia cestinato parecchi consigli dal suo team. Il suo mantra, sempre secondo le voci, è “Ogni gioco Amazon deve essere un prodotto da un miliardo di dollari”, cosa che, ogni developer sa, non è possibile. E lo è ancora meno se, come fatto da Frazzini, lo studio diventa sempre più piccolo.

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Ma, effettivamente, cosa ci siamo persi? Uno dei giochi di Frazzini doveva essere New World: un gioco in cui dei coloni avrebbero dovuto colonizzare una terra ostile uccidendo gli abitanti. Come potete immaginare, il gioco è stato criticato aspramente vista la straordinaria somiglianza dei “cattivi” con i Nativi Americani.

Ma il caso di Amazon non è l’unico, altri colossi del tech come Google e Facebook si sono infranti contro la barriera del videogioco, a riprova che un buono gioco non è solo soldi e tecnologia.

 

Valeria Poropat

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