Questo hacker ha pubblicato online una immagine della sua eroica operazione per salvare Pokemon unici che non si vedono più.
Se parliamo di hacker, il più delle volte ci vengono in mente quelli dei film, assolutamente non plausibili oppure quelli cattivi che portano scompiglio e che rendono la vita dei comuni cittadini una corsa ad ostacoli perché se la prendono con siti istituzionali.
Ma in realtà essere un hacker significa semplicemente riuscire ad entrare all’interno di un sistema e piegare quel sistema alla propria volontà. Per questo motivo abbiamo deciso di usare questo termine ma per raccontarvi una storia straordinaria che in realtà è una storia di conservazione e di protezione. In questo caso la conservazione e la protezione di alcuni dei Pokemon più rari che si possono mai trovare in una delle versioni più rare che si possono mai immaginare.
Perché questo hacker sta facendo l’impossibile per i Pokemon?
Tutti abbiamo un videogioco che è il nostro videogioco preferito. E a volte, per chi gioca da un po’ di tempo l’idea di un videogioco preferito si accompagna anche ai ricordi di una vecchia console e di un passato in cui i videogiochi erano meno diffusi e forse anche trattati diversamente.

Ritenuti tante volte solo cose per bambini, molto di quello con cui abbiamo giocato è quindi finito tante volte nel secchio perché rotto e irrecuperabile. Ed è questo che rende forse ancora più straordinario il lavoro che Crait, sta portando avanti.
Alla fine degli anni ’90 esisteva il PokeDex di Tiger Electronics e, cosa fantascientifica, all’interno di questo PokeDex, quindi di un giocattolo per bambini, si trovano animazioni e sprite che non sono mai stati estratti e che non sono quindi mai usciti da quella specifica versione del PokeDex.
Siamo un po’ di fronte a una versione con i mostriciattoli da taschino di quelle scoperte che si fanno a volte nella foresta pluviale, dove dopo anni di ricerca i biologi annunciano di aver trovato una nuova specie di animale mai vista prima.
E, oltre a ricordare che queste creature digitali sono esistite, Crait ha deciso di tentare di estrarre tutto quello che c’è all’interno del PokeDex di Tiger Electronics e di quindi preservare i dati all’interno del gioco.
È chiaro che, se si riuscisse ad estrarre quello che c’è all’interno di questo PokeDex ci sarebbe poi la possibilità di riproporlo su altre piattaforme open source (magari su una console portatile?) e, nei fatti, mantenere in vita quei Pokemon e celebrare ancora una volta la nostra infanzia e il lavoro che c’è dietro questo genere di prodotti. Su BlueSky i commenti sono entusiasti e c’è qualcuno che si è già offerto di aiutare.
Questo è un altro aspetto che chi odia i videogiochi non comprende: anche se magari ci piacciono scatole di plastica diverse, se qualcuno lancia il Bat-segnale, diventiamo tutti amici e se c’è da dare una mano chi può si offre senza problemi.