L’avvocato è un bot creato dall’IA: giudice si infuria in aula

Quale sarà la professione che verrà di certo occupata dalle IA? Per ora non c’è avvocato che rischia il posto visto quello che è successo in questa aula.

Il rapporto che tante persone in tutto il mondo stanno sviluppando con l’intelligenza artificiale è purtroppo un rapporto estremamente malato e poco utile. Questo perché quello che ci si ritrova a fare è delegare a un meccanismo probabilistico (perché le intelligenze artificiali non sono intelligenti e non ragionano) quello che invece dovrebbe essere frutto del nostro pensiero.

Giudice arrabbiato
L’avvocato è un bot creato dall’IA: giudice si infuria in aula – Videogiochi.com

Ma per molti, soprattutto tra quelli in alto nelle catene di comando, l’intelligenza artificiale è vista come un modo in cui, tra non molto, si potranno tagliare i costi e massimizzare comunque gli utili.

Sempre ammesso che non si finisca nella situazione in cui si è trovato un uomo che in una corte ha provato a far passare un bot per il proprio avvocato: la reazione della giudice non è stata troppo entusiasta all’idea.

L’avvocato è un’intelligenza artificiale, la giudice non ha pietà

Avere a disposizione un avvocato è qualcosa che per tanti non è possibile a causa della propria condizione economica. I servizi degli avvocati sono infatti estremamente costosi il più delle volte e per questo ci si industria come si può. In una corte statunitense un uomo di 74 anni ha provato a far passare un bot addestrato utilizzando l’intelligenza artificiale per il proprio avvocato; l’escamotage non ha però sortito l’effetto desiderato.

uomo che prova a usare un avvocato ia
L’avvocato è un’intelligenza artificiale, la giudice non ha pietà – videogiochi.com

Jerome Dewald, questo è il nome dell’uomo che ha tentato di portare alla Corte Suprema dello stato di New York il suo avvocato finto, aveva ottenuto di potersi difendere da solo e di poter registrare la sua linea difensiva. Gli era stato concesso, ma nessuno era stato informato del fatto che l’uomo avrebbe generato il proprio avvocato.

La spiegazione di questa scelta per l’uomo è piuttosto semplice: non essendo in grado di argomentare da solo davanti al pubblico nella corte, aveva pensato di registrare un video e di usare un avvocato finto che potesse parlare in maniera chiara e fluida. Il fatto di non aver chiarito che il video sarebbe stato generato è ciò che ha fatto infuriare la giudice e l’intera corte.

L’avvocato finto più giovane apparso nel video, è stata ancora la spiegazione dell’uomo, è stato il frutto dei limiti delle conoscenze che egli stesso aveva delle tecnologie che avrebbero potuto produrre una versione di se stesso, che era il suo scopo iniziale. Altri lavori rischiano di sparire davvero però.

L’idea infatti era quella di registrare una versione di sé che avrebbe potuto argomentare in modo coerente. Non è dato sapere se anche ciò che il finto avvocato avrebbe detto era generato dall’intelligenza artificiale dato che la giudice ha bloccato il video pochi secondi dopo aver capito che si trattava di qualcosa di generato, un altro aspetto su cui invece altre corti si sono già espresse con altrettanta indignazione.

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