Tutti toccaccioni con Dextra Robotics

Dextra Robotics ha appena concluso una sessione AMA (ask me anything) su Reddit, incentrata sul curioso oggetto di cui vogliamo parlarvi, creato per consentire di “sentire” fisicamente oggetti virtuali. 

L’oggetto in questione si chiama Dexmo ed è una specie di esoscheletro che traduce i segnali virtuali in input fisici, riproducendo la sensazione del tatto. Questo dispositivo dovrebbe essere parte di un controller per la realtà virtuale, inserito nel sistema di controllo STEM, creato per tracciare la posizione del corpo sfruttando la tecnologia wireless.

Dexmo è ancora in fase di sviluppo, come confermato da Dextra. Il prototipo al momento è stato costruito in plastica utilizzando una stampante 3D ma Dextra ha espresso l’intenzione di utilizzare il metallo come componente principale per il prodotto finale.

Dexmo è stato finanziato grazie a un progetto Kickstarter andato bene, probabilmente il prezzo finale di vendita sarà di circa 200$ (ovvero 160 Euro) ed è già possibile, tramite il sito ufficiale, effettuare un pre-ordine (proponendo un prezzo che si crede appropriato).

Per ora la qualità del segnale non è particolarmente definita, al momento infatti non esistono variazioni di intensità ma solo una modalità “acceso” o “spento”; quindi si sente qualcosa o non si sente nulla, e quel “qualcosa” non varia di intensità. Per riprodurre diversi gradi di sensazione ci vorrà probabilmente molto tempo, quindi per ora niente morbidi cani virtuali da accarezzare… dovremo accontentarci di quelli veri ancora per un po’!

Nel caso qualcuno stesse pensando all’utilizzo in pratiche di palpeggiamento virtuale, considerando l’assenza di variazione dello stimolo forse è ancora un po’ troppo presto. Se proprio non si può farne a meno, meglio affidarsi ai vecchi metodi giapponesi che prevedono l’accoppiata di un visore per la realtà virtuale a un “controller” con la forma desiderata. Se volete un esempio, qualche tempo fa vi abbiamo parlato di un controller a forma di seno femminile

Fonte: kotaku

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