Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver

La storia di come Watch Dogs, uno dei nuovi titoli di punta Ubisoft, è arrivato a noi può essere letta come una metodologia classica di lavoro negli studi di sviluppo. Oppure no.

Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver
Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver (foto: Ubisoft)

Si lavora ad un gioco, poi quel gioco viene messo da parte, poi qualcuno comincia a lavorare a qualche altra cosa e ricicla materiale inutilizzato dal gioco che è stato lasciato sullo scaffale. Ma a quanto pare per Watch Dogs non si è trattato soltanto di prendere parti del sequel di Driver che non arrivò mai.

Secondo diverse fonti, alcune interne ad Ubisoft, Watch Dogs è nato proprio da un cambio nella linea creativa di quello che sarebbe dovuto essere il seguito di Driver. Il primo Watch Dogs è uscito nel 2014, quello stesso anno è anche uscito l’ultimo prodotto firmato Driver: un gioco mobile.

Quindi, un po’ come è successo nel momento in cui dal nuovo capitolo della saga dedicata a Prince of Persia è uscito poi fuori Assassin’s Creed, a quanto pare dobbiamo ringraziare Driver per aver piantato il seme di Watch Dogs.

Watch Dogs: il sequel Driver che non fu

Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver
Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver (foto: youtube)

Watch Dogs è oggi uno dei titoli di punta firmati Ubisoft. L’ultimo capitolo Watch Dogs Legion, terzo nel franchise, continua a beneficiare di update e nuovi contenuti. Il prossimo passo per Ubisoft è portare i 60 frame al secondo anche su console nextgen. Ma torniamo all’inizio della storia di Watch Dogs. Per capire che cosa è successo a Driver bisogna tornare indietro di una decina d’anni.

All’inizio, l’idea che Watch Dogs sia nato come sequel della serie Driver è stata molto spesso considerata soltanto una leggenda metropolitana ma diverse fonti hanno confermato che invece non si è trattato semplicemente di riutilizzare parti di un progetto che è poi naufragato ma di una evoluzione nel suo complesso.

Quello che vediamo di WD doveva effettivamente infilarsi nelle meccaniche che erano state progettate per Driver. Dentro questo sequel del franchise su ruote, infatti, c’era già tutto: il parkour, la tecnologia, le attività di hacking e c’era anche l’andare a piedi oltre che in auto.

Questa idea era una delle due che, dentro Ubisoft, stavano circolando per portare avanti la serie di Driver. Alla fine però, come abbiamo potuto notare poi nel 2014, l’idea che doveva essere dentro Driver si e poi trasformata in un gioco tutto suo. Sempre stando alle fonti interne di Ubisoft, quello che è successo con Watch Dogs è in realtà qualcosa di molto praticato nell’industria. I creativi sentono la spinta a voler aggiungere cose nuove, mentre le società tendono a puntare sul sicuro.

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Quindi per quelli che vogliono provare a proporre cose nuove, una delle strade è quella di prendere una serie che va bene, cercare di infilarci dentro quante più novità possibili e provare a convincere poi le alte sfere a fare un gioco nuovo rispetto a quelli già usciti.

Se però siete tra i fan che a questo punto credono che WD abbia fatto le scarpe a Driver, occorre anche riflettere sul fatto che i diversi generi, quindi per esempio i giochi che riguardano il guidare le auto, vanno e vengono nei gusti dell’ampio pubblico. Ma mettetevi di buzzo buono e analizzate per bene Watch Dogs: ritroverete segnali di Driver ovunque. Segno che se pure non c’è, e probabilmente non ci sarà, un nuovo capitolo di questo franchise, l’idea centrale del gioco vive ancora.

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Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver
Watch Dogs doveva essere un nuovo capitolo della serie Driver (foto: youtbe)
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