Sony svela quali saranno i titoli in arrivo in questo luglio su Playstation Now: la lista che farà sicuramente felici i videogiocatori.
Il servizio di gaming in streaming targato Sony cerca di tenere il passo di quello “rivale”, l’Xbox Game Pass; come sappiamo, il servizio Microsoft è parecchio apprezzato sia per la qualità dei suoi videogiochi (certificata recentemente in base alle recensioni dei vari titoli) sia per la sua accessibilità in termini di prezzi.
Per questo luglio, Sony ha tutta l’intenzione di alzare l’asticella ed accontentare le pretese dei suoi abbonati; rivelati i videogiochi in arrivo questo mese, già pronti al download e a conquistare i vari abbonati. Continuate a leggere per scoprire la lista.
Playstation Now, i titoli aggiunti al catalogo per questo luglio
In totale, sono sette i nuovi videogiochi sbarcati sul servizio in streaming di Sony, più del solito rispetto alla quantità aggiunta di solito. Ovviamente, nella lista balza subito all’occhio Red Dead Redemption 2, acclamato titolo Rockstar fra i più popolari degli ultimi due anni.
PlayStation ha inoltre anche riportato sul suo catalogo God of War, dopo il suo precedente arrivo sul servizio qualche tempo fa. Di seguito, la lista di tutte le novità del PS Now per questo mese, affiancate dalle possibile date in cui potrebbero lasciare il servizio.
- Red Dead Redemption 2 (1 novembre)
- Nioh 2
- Judgment (4 ottobre)
- God of War
- Moving Out
- Nascar Heat 5
- Olympic Games Tokyo 2020
La lista sembrava essere trapelata già nei giorni scorsi, ma non c’era stata nessuna anticipazione di materiale pubblicitario a riguardo; sicuramente, ora che l’arrivo è ufficiale, i fan saranno rimasti piacevolmente sorpresi.
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Il PS Now è attualmente disponibile sia su PlayStation 4 che su PlayStation 5; il servizio è acquistabile secondo tre modalità al prezzo di 9,99 euro per un mese d’abbonamento, 24,99 euro per tre mesi e 59,99 euro per tutto l’anno, con un progressivo risparmio sul costo. Il servizio è stato attivato nel 2014, ma è arrivato nel nostro paese solamente cinque anni più tardi, nel 2019. 