Annunciato Mandragora, il metroidvania cattivissimo dagli sviluppatori di LoL

Mandragora prodotto da Primal Game Studio, uno dei team che supportano Riot per League of Legends, promette di essere il vostro nuovo metroidvania preferito.

La premessa è quanto mai tetra: siamo in un mondo in cui il genere umano ha dovuto soccombere alla presenza di mostri raccapriccianti e le persone semplicemente si nascondono fisicamente e psicologicamente costruendo muri e barricate contro la verità.

Annunciato Mandragora, il metroidvania cattivissimo dagli sviluppatori di LoL
Annunciato Mandragora, il metroidvania cattivissimo dagli sviluppatori di LoL (foto: Primal Game)

Sicuramente di impatto è lo stile scelto in 2,5D con una spiccata propensione per l’effetto pittorico con in più effetti di illuminazione ambientale che aiutano a scolpire gli ambienti popolati delle più disparate creature umane e non. Si tratta di un gioco decisamente interessante che, questa è la promessa dei suoi developer, potrete rigiocare in pratica all’infinito.

Mandragora, un metroidvania a tinte davvero fosche

Nel mondo di Mandragora c’è di tutto: esseri umani allo sbando, mostri che appaiono all’improvviso e un personaggio che ha deciso di scuotere lo status quo fin dalle fondamenta. Dal punto di vista puramente estetico il gioco, che sarà disponibile solo su console nextgen e su Nintendo Switch nonché su PC, è un prodotto estremamente promettente perché non cade nel solito stereotipo che per avere un metroidvania occorra necessariamente riecheggiare l’atmosfera 2D e limitarsi alla pixelart (non abbiamo assolutamente nulla contro la pixelart ma è bello che vengano creati anche esperimenti con stili diversi).

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Annunciato Mandragora, il metroidvania cattivissimo dagli sviluppatori di LoL
Annunciato Mandragora, il metroidvania cattivissimo dagli sviluppatori di LoL (foto: Primal Game)

E da quello che abbiamo potuto vedere nonostante sia un gioco a scorrimento effettivamente anche nei combattimenti abbiamo l’impressione di muoverci in realtà in un mondo che non è né completamente bidimensionale né totalmente tridimensionale. Così racconta Mandragora il suo creative director Istvan Zsuffa : “Mandragora è un mix di generi di tutto quello che ci piace dei nostri giochi preferiti, il che ha reso una sfida trovare il publisher adatto che capisse la nostra visione per un titolo che non rientra in nessuna categoria specifica“.

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E si tratta infatti di un gioco che mescola dinamiche RPG action in un ambiente proprio dei metroidvania dove però anche alla conoscenza dei nemici, un po’ come avviene in The Witcher, viene dato grande risalto. Quello che tanti troveranno decisamente stuzzicante è forse la caratteristica di come è stato sviluppato l’aspetto NG+: il sistema di sviluppo delle skill dei personaggi è infatti soddisfacente e allo stesso tempo complesso e invoglia a ricominciare il gioco, una volta raggiunta la fine, per poterlo mettere alla prova con livelli crescenti di difficoltà. Perché questo ci dicono gli sviluppatori: mandragora potrà essere rigiocato con “infiniti livelli di difficoltà”.

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