Metaverso nei videogame, cosa sono e come funzionano gli NFT

Con Facebook che ha cambiato nome e ha sdoganato definitivamente il termine metaverso e gli NFT che grazie a Ubisoft e alla sua piattaforma Quartz hanno fatto il loro ingresso ufficiale nei videogiochi, cerchiamo di fare chiarezza su cosa significa metaverso e cosa sono effettivamente gli NFT.

Metaverso nei videogame, cosa sono e come funzionano gli NFT
Metaverso nei videogame, cosa sono e come funzionano gli NFT (foto: Meryl Merlin Pexels)

Il metaverso non è altro che un universo alternativo virtuale che è possibile sperimentare con un proprio avatar. Se avete mai sentito parlare o avete mai provato a giocare a simulazioni come Second Life siete entrati in un metaverso. Si tratta molto spesso di simulazioni che ricreano un mondo simile a quello in cui viviamo (ammesso che anche il mondo in cui viviamo non sia una qualche simulazione quindi a nostra volta non siamo noi stessi parte di un metaverso) in cui è possibile anche mettere su attività economicamente valide.

All’esperienza del metaverso si lega adesso quella degli NFT o “non fungible token“, oggetti non reali di cui però è possibile essere unici proprietari.

Metaverso e NFT, la vita oltre la vita dei videogiochi

Metaverso nei videogame, cosa sono e come funzionano gli NFT
Metaverso nei videogame, cosa sono e come funzionano gli NFT (foto: Peter Molyneux)

Gli NFT servono in buona sostanza a stabilire con assoluta certezza a chi appartiene un oggetto immateriale o digitale. Negli ultimi anni sono sempre di più infatti gli artisti che creano utilizzando strumenti digitali e si è posto quindi il problema di dover stabilire quale sia l’originale per potergli poi attribuire un valore, in modo non dissimile da quando a inizio ‘900 ci si è posti il problema dell’originalità dell’opera d’arte nel momento in cui essa poteva essere riprodotta.

Ma mentre per un’opera d’arte che possiamo vedere e toccare, un quadro o una scultura, è facile avere tra le mani l’originale per un oggetto immateriale il possesso deve per forza passare per un altro sistema. E questo sistema è quello della blockchain che riesce ad attribuire in maniera univoca ed inequivocabile il possesso di un oggetto non effettivamente utilizzabile nel mondo reale a qualcuno. Al momento ci sono poi anche alcuni esperimenti, a parte Quartz che però a quanto pare Ubisoft starebbe già pensando di abbandonare, in cui il gioco è esso stesso una esperienza di metaverso e di NFT: la categoria tutta nuova dei cosiddetti play to learn.

C’è per esempio Cryptokitties, un gioco che ricorda una versione avanzata del Tamagotchi e in cui ogni gattino è unico e irripetibile e prendendosene cura se ne aumenta il valore di mercato. Recentemente abbiamo poi nominato anche Legacy presentato da Peter Molyneux durante un evento dedicato proprio agli NFT.

Leggi anche -> Elden Ring, l’autore del gioco rivela: “Ecco perché non lo giocherò mai”

Leggi anche -> Halo Infinite, c’è stata una modifica enorme che nessuno ha notato

Al momento l’accoglienza dei videogiocatori quando si tratta di inserire NFT nei videogiochi è ancora piuttosto freddina soprattutto perché è ancora complicato comprendere davvero la portata dei sistemi metaverso, anche se in realtà semplicemente giocando a Roblox se ne ha una buona infarinata, e anche perché gli NFT sono entrati da poco nel linguaggio comune e sono percepiti come un modo per fare soldi facilmente. Dietro gli NFT c’è però un mondo di possibilità che non va sottovalutato. Compreso un modo modo per fare soldi nel digitale.

Impostazioni privacy