Mike Tyson Boxing: il gioco per PS1 e GBA che mandò KO la critica

Mike Tyson torna questa notte sul ring. A 15 anni dal ritiro il pugile americano soprannominato Iron Mike, sfiderà un’altra gloria come Roy Jones jr. Un personaggio che non ha bisogno di presentazioni il “buon” Mike Tyson, capace di vincere tutto ciò che poteva a cavallo fra gli anni ’80 e i ’90, gli anni d’oro del 54enne pugile di New York. Tyson è stato infatti campione del mondo WBA dall’87 al 90, quindi campione del mondo IBF dall’86 al ’90, titolare del The Ring dall’88 al ’90, vincitore del titolo lineare sempre dall’88 al ’80, poi, più avanti, vincitore del mondiale WBC nel 1996 e nuovamente del mondiale WBA nello stesso anno, sempre categoria pesi massimi. Non molti però sanno che Mike Tyson, come i più grandi atleti della storia, ha avuto anche un videogioco dedicato, precisamente Mike Tyson Boxing.

Mike Tyson Boxing (Foto ufficiale del gioco)

MIKE TYSON BOXING: ALTE ASPETTATIVE MA SCARSI RISULTATI

Il gioco è stato sviluppato e pubblicato da una software house di primissimo ordine come la Codemaster, ed uscì nel periodo 1999-2000 prima per la Playstation 1 poi per il Game Boy Advance, fortunata console portatile di Big N. Nel gioco si poteva interpretare appunto Iron Mike attraverso quattro modalità: la carriera, per sfidare i migliori pugili sul ring, la pratica, lo scontro uno contro uno, e infine lo showcase. Purtroppo il gioco non fu all’altezza del nome che portava, ed eloquente fu a riguardo la recensione di Doug Trueman, noto giornalista videoludico, che provò il gioco per PlayStation, valutandolo solamente una stella su cinque, e spiegando: “Sebbene la reputazione di Mike Tyson sarebbe difficile da abbassare, questo gioco riesce a fare proprio questo”. Su Metacritic Myke Tyson Boxing ha ricevuto una scarsissima media, o metascore, di 44 punti, e anche le molteplici recensioni citate hanno espresso giudizi negativi nei confronti del videogioco. A deludere, in particolare, la grafica molto scarna, nonché la ripetitività delle azioni che portava ad annoiare il videogiocatore a poche ore dall’acquisto.

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