Nintendo vince causa legale: irrisolto il problema dei Joy-Con

Per Nintendo arriva la conclusione di una delle più fastidiose diatribe legali apparse negli ultimi anni. Ma anche se la causa si è conclusa a favore del gigante nipponico rimane irrisolto il problema dei Joy-Con.

La società della grande N si trova quindi ora a poter depennare un altro problema giuridico e a festeggiare un’altra vittoria in tribunale. Tempo fa vi avevamo parlato per esempio della causa vinta nei confronti di uno dei più grandi produttori di ROM, i sistemi che permettono, o forse dovremmo dire permettevano, di avere copie funzionanti dei giochi Nintendo senza dover acquistare la cartuccia. Una questione che andava avanti almeno dai tempi della Nintendo DS e che è probabilmente costata milioni di dollari di mancati guadagni.

joy-con riparare
Joy-Con Nintendo Switch (videogiochi.com)

Un’altra questione aperta era invece quella che riguardava i Joy-Con. Per quanto la Nintendo Switch sia stata apprezzata, le levette dei controller staccabili hanno sempre sofferto di grossi problemi di tenuta soprattutto allo stress. La società deve ancora cambiare modo in cui i Joy-Con vengono assemblati ma nel frattempo può bearsi della decisione presa da una corte californiana.

Nintendo non può essere trascinata in tribunale

La decisione presa da un giudice federale californiano alla fine del 2022, e che è diventata esecutiva di recente, ribadisce un principio che andrebbe ricordato in ogni momento. Andiamo con ordine. Più o meno un anno fa due famiglie californiane avevano provato a portare in tribunale Nintendo a causa del drift dei Joy-Con della Switch.

Nintendo Switch problema drift
Nintendo Switch (videogiochi.com)

Mandando però avanti i propri figli. E cercando di far passare il principio che erano loro i possessori delle console e che, essendo minori, non erano obbligati a sottostare alle regole EULA, ovvero lo End User License Agreement, in cui si stabilisce che in caso di problemi non si può andare in tribunale con Nintendo ma che occorre avviare un arbitrato. Il giudice californiano ha però respinto la teoria ribadendo che i veri possessori delle console erano effettivamente i genitori che avevano pagato per quelle. Per questo motivo Nintendo non può essere portata in tribunale in nessuna classe action né ora né mai.

Tutto risolto tranne il drift

L’aspetto tristemente comico della vicenda è che Nintendo ha da tempo riconosciuto “l’inconveniente“, questa è la parola utilizzata da Shuntaro Furukawa, che riguarda il drift dei Joy-Con Nintendo ed è stato avviato anche un servizio di riparazione gratuita. La domanda però rimane: anziché offrire riparazioni gratuite non sarebbe forse il caso, anche in vista di un possibile modello aggiornato, andare a vedere perché avviene il drift e magari cambiare un po’ la produzione?

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