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Nintendo Switch OLED, ecco quante ore ci vogliono per il burn-in

Quando la nuova Nintendo Switch OLED ha fatto il suo ingresso ufficiale tutti sono rimasti contenti e allo stesso tempo delusi, visto che quello che ci si aspettava davvero era un nuovo modello Pro. E poi abbiamo tutti iniziato a pensare se lo schermo OLED avrebbe potuto soffrire di problemi arrivando al burn-in.

Per togliere a tutti noi un peso uno youtuber ha deciso di immolare una sua Nintendo Switch OLED cercando di portare la console portatile al limite estremo. La scoperta dimostra come in realtà preoccuparci del burn-in eventuale dello schermo OLED della nuova Switch è un non problema. La console portatile è stata infatti tenuta accesa per 150 giorni consecutivamente dopo un primo stress test, condotto dallo stesso youtuber, che si era fermato a 75 giorni.

Nintendo Switch OLED, ecco quante ore ci vogliono per il burn-in (foto: youtube)

Il test di resistenza è stato condotto con una schermata fissa presa da The Legend of Zelda: Breath of the wild e lo scopo era per l’appunto vedere dopo quante ore di utilizzo con elementi fissi nell’interfaccia utente potevano iniziare a formarsi i problemi di ghosting ovvero una ombratura dello schermo.

Nintendo switch OLED, il burn-in non è un problema

Come racconta lo stesso Bob Wulff con un video pubblicato sul suo canale YouTube Wulff Den, non esiste il problema del burn-in per la nuova Nintendo Switch con schermo OLED. O meglio, lo schermo sottoposto a un certo tipo di stress test finisce ovviamente per produrre fenomeni di ghosting ma ci sono volute 3600 ore perché lo schermo iniziasse a dare segni di squilibrio. 3600 ore sono l’equivalente di 150 giorni, dividendo semplicemente 3600 per 24.

Nintendo Switch OLED, ecco quante ore ci vogliono per il burn-in (foto: youtube)

Il che significa che per ottenere danni di qualunque tipo sullo schermo della Nintendo Switch occorrerebbe giocare ininterrottamente con una interfaccia utente sempre fissa senza dormire, senza mangiare e senza fare nient’altro che non giocare tenendo sempre poi lo schermo in attività. Qualunque elemento fisso dell’interfaccia utente ha quindi bisogno di un tempo estremamente lungo per poter generare un problema allo schermo.

La dimostrazione con 3600 ore segue il primo tentativo già fatto sempre dallo stesso youtuber con 1800 ore, equivalenti a 75 giorni di utilizzo continuato e costante. Wulff ha deciso comunque di non fermarsi e di portare veramente all’estremo lo schermo della Nintendo Switch OLED per vedere dopo quante migliaia di ore effettivamente il problema eventuale di ghosting potrebbe diventare serio impedendo di giocare. Le previsioni dello youtuber sono di almeno altre 1800 ore. E tra l’altro questo test è stato anche un testo della batteria. Per tenere la Nintendo Switch a pieno regime ovviamente per tutto questo tempo è stata tenuta collegata a una presa di corrente. La durata massima della batteria con i setting più alti è di 8 ore. Di nuovo performance più che ragguardevoli.

Valeria Poropat

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