Nuova legge contro i videogames, alcune parole vietate: l’elenco

Altre brutte notizie per il mondo dei videogames. Una nuova legge prevede che, alcune determinate parole, debbano essere vietate. Vediamo l’elenco 

Una scelta che riguarda il mondo dei videogiochi è stato fatto dal governo francese, un luogo in cui è stato proibito ai giocatori di utilizzare alcune parole molto spesso sfruttate proprio durante una partita. Sembra infatti che, tutto ciò, sia stato fatto proprio per cercare di spingere ancora di più la lingua francese. Così che si possa mantenere viva questa lingua piuttosto che unirla con quella di un’altra nazione.

Nuova legge contro i videogames
Nuova legge contro i videogames (fonte pixabay)

Questa è una scelta portata avanti dal ministero della cultura francese, il cui scopo è quello di cercare di rendere più comprensibile il mondo videoludico. Eliminando così di tutti quegli inglesismi che, in molte occasioni, rendono il tutto poco comprensibile. È questa una posizione che la Francia non ha mai nascosto di voler prendere, prima o poi, in quanto non ha mai visto sotto una buona luce l’aggiunta di termini diversi da quelli francesi all’interno del loro idioma. Un’altra legge da poco ha invaso il mondo dei videogiochi.

Per i videogames c’è una legge ben precisa che vieta alcune parole

Anche in Italia, per mano del Parlamento, abbiamo assistito ad una novità. Ora il governo francese ha scelto di tradurre alcune espressioni con un termine ben preciso. Ha trasformato Pro Gamer in Joueur Professionnel. Mentre Streamer, un termine molto semplice e comune oggi, viene tradotto in una forma molto più complicata joueur-animateur en direct. Non manca poi il termine inglese Cloud Gaming che, tradotto in francese, si trasforma come segue “jeu video en nuage”. Addirittura si è scelto di trasformare la parola eSports in jeu video de competition. Ma non solo per i videogiochi.

Nuova legge contro i videogames
Nuova legge contro i videogames (fonte pixabay)

Da questo momento in poi, anche i dipendenti statali, sono costretti ad utilizzare nel linguaggio di tutti i giorni le versioni francesi di tutti quei termini di uso comune. Inserendoli addirittura in tutti quei documenti ufficiali. Di sicuro questo è un qualcosa che il governo non può imporre però nel mondo online, una scelta che non coinvolge i giocatori che tutti i giorni si collegano e si divertono con i vari videogiochi. E, in cui, molto spesso utilizzano proprio dei termini inglesi di comune utilizzo.

In poche parole, lo scopo del ministero, è quello di fare in modo che i giocatori possano comunicare tra di loro in un modo molto più semplice e comprensibile. In ogni caso ha anche cercato comunque di verificare se, all’interno dei siti web di videogiochi, fossero già presenti alcuni termini legati a tale mondo e che siano già in forma francese.

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