Un videogioco che riemerge dalle nebbie del lontano 1999 pronto però a fare felici tutti i suoi fan di allora e anche a conquistarsi un posto nel cuore di altri giocatori e altre giocatrici.
Voi siete pronti con il fazzoletto? Perchè qui si tratta di un omaggio perfetto in ogni dettaglio a un gioco che chiediamo venga fatto resuscitare da più di un decennio e che ora è giocabile con una remastered degna di lui. 
Una remastered che è completamente gratuita e che riporta tra noi, tra le altre cose, una versione di Legacy of Kain: Soul Reaver che è aggiunge nostalgia alla nostalgia. Come spiegato dallo stesso modder che si è imbarcato in questa impresa, RainaAudron, non è stata infatti rimasterizzata la versione Playstation nè quella PC bensì quella per Dreamcast. E il motivo vi farà scattare l’applauso.
Come si può amare ancora un videogioco degli Anni ’90? Si può, si può
Non è solo l’onda lunga del passato che piace a chi guarda ora Stranger Things e pensa a quanto erano belli gli Anni ’80 ma è una questione affettiva per tanti giocatori e tante giocatrici. Legacy of Kain: Soul Reaver è stato uno dei giochi migliori in termini di gestione della terza persona del periodo e ha convinto più di qualche giocatore a dare una possibilità a questa prospettiva.
Era poi un videogioco pauroso e violento ma con una direzione artistica precisa e raffinata pur nella messe di poligoni. Aggiungete la colonna sonora, chiudete un occhietto sulle animazioni dei personaggi quando si fermano e potrete godervi questa esperienza fatta di tante ombre e e poche luci. Il lavoro portato avanti e finalmente distribuito da RainaAudron permette di godere di una qualità delle texture in HD che è praticamente migliore di tutte le versioni ufficiali uscite per il videogioco. Per giocarlo avete bisogno di una versione Dreamcast o di un emulatore.
Una impresa che sta riscuotendo il plauso di molti fan. Ora quello che tanti vorrebbero è che anche Crystal Dynamics tornasse ad amare il suo Raziel. Nessuno si aspetta un capitolo nuovo, del resto neanche per Sou Reaver doveva esserci un dopo nella mente di Amy Hennig ma almeno un remaster per continuare a far risuonare l’organo della Cattedralo del Silenzio.