Design di un fucile copiato, sviluppatori denunciano azienda di armi

Di solito il percorso va dalla vita reale ai videogiochi ma questo team di sviluppo molto attento alle armi del suo prossimo progetto si trova ora al centro del percorso inverso: qualcuno ha copiato non una ma due volte il design di un’arma.

Design di un fucile copiato, sviluppatori denunciano azienda di armi
Design di un fucile copiato, sviluppatori denunciano azienda di armi (foto: WARD B)

Al centro di questa strana vicenda di ispirazioni malcelate c’è il team indipendente Ward B che sta lavorando Oceanic. Il loro punto di forza vogliono essere proprio le armi che, benché il gioco sia ambientato nel futuro, vengono sottoposte a un rigido processo di design perché siano plausibili.

L’attenzione maniacale di Ward B è tale che come racconta anche il CEO Marcellino Sauceda, più di qualche volta alcuni design sono stati accantonati e buttati perché non erano soddisfacenti dal punto di vista del realismo. E sempre questa stessa attenzione è stata notata anche da uno dei più grandi produttori mondiali di armi. Ma quella che poteva essere la prima grande collaborazione tra un team di videogiochi e un produttore di armi si è trasformata in una gigantesca bega legale sulla proprietà intellettuale e nell’ennesima dimostrazione che la legge non è uguale per tutti.

Ward B vs Kalashnikov Concern, la storia del Mastodon per Oceanic

La storia del fucile Mastodon che il suo team di sviluppo ha progettato per Oceanic la racconta Marcellino Sauceda, CEO proprio del team che si è trovato al centro di questa vicenda un po’ kafkiana. Per riassumerla il più possibile vi diciamo che un giorno nella posta di Sauceda, era l’inizio del 2020, arriva un’email da Maxim Kusin, contractor per Kalashnikov Concern. L’idea era proporre al colosso delle armi il progetto di trasformare una delle armi già in linea di produzione, lo MP 155, con un kit per farlo assomigliare al Mastodon, una delle armi di cui il team che si sta occupando di Oceanic e di cui va più fiero.

Sauceda racconta che il gruppo ha aspettato invano per mesi che arrivasse una risposta da parte di Kusin con novità sull’accordo con Kalashnikov. Anziché arrivare notizie è arrivata la pubblicità proprio da parte di Kalashnikov Concern per un kit che modificava lo MP 155 facendolo somigliare in maniera preoccupante al Mastodon. Tra l’altro, nella pubblicità del fucile era chiaramente espresso il riferimento e l’ispirazione ai videogiochi. Dopo questa pubblicità Sauceda e il suo team hanno provato a costringere Kalashnikov a ritirare la pubblicità dello MP 155 cercando di dimostrare che il design era stato in pratica copiato dal loro fucile.

Per farla breve, i russi sono riusciti in qualche modo a produrre un brevetto in cui si dimostra che il design del kit per lo MP 155 è frutto di un design originale di un altro artista cui il contractor si sarebbe rivolto. Data la differenza nel peso delle due società coinvolte alla fine Ward B ha deciso di ritirare la denuncia nonostante diversi messaggi arrivati a Sauceda da fonte anonima che dimostrerebbero chiaramente che Kusin avrebbe cercato prima di comprare sottobanco dal designer che lavora per il suo team il progetto del MAstodon e poi avrebbe inviato ad un altro designer in Russia immagini proprio del Mastodon dicendo chiaramente che doveva ispirarsi a quelle immagini.

Quello che fa più rabbia forse, leggendo tra le righe del racconto di Sauceda, è l’occasione persa: se tutto fosse andato come doveva il Mastodon nel kit di modifica dello MP 155 sarebbe stato il primo fucile progettato per un videogioco e trasformatosi in un oggetto reale e realmente funzionante. E per aggiungere la beffa l’inganno c’è adesso un altro gioco già uscito, Escape from Tarkov, che probabilmente per un accordo diretto con Kalashnikov mostra un MP 155 Ultima con un design che secondo Sauceda si configura come un uso improprio del design del Mastodon.

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Ma per concludere con le parole stesse di Sauceda non è stata una brutta esperienza al 100% dato che è comunque entusiasmante sapere che qualcuno è riuscito a trasformare un’arma irreale in un oggetto materiale ed è anche la dimostrazione che gli sforzi del team
Ward B di creare armi plausibili sta dando i suoi frutti, “ avremmo soltanto o voluto che la questione fosse gestita in maniera propria”.

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