TikTok, arriva lo stop: si va verso il bando totale

La battaglia del governo contro il social network cinese prosegue e per TikTok si avvicina sempre più il momento di ritirarsi dal mercato.

In questi ultimi mesi il social network è finito nell’occhio del ciclone per via delle accuse sulla violazione della privacy degli utenti. Diversi governi e istituzioni hanno preso posizioni decise contro TikTok. Negli Stati Uniti, per esempio, il governo federale ha impedito al personale di utilizzare la piattaforma. Lo stesso è accaduto in Canada. In tempi recenti anche la Commissione europea ha deciso di bandire l’uso di TikTok dai dispositivi dei dipendenti.

TikTok, arrivo lo stop alla piattaforma
TikTok, arrivo lo stop – videogiochi.com

Mentre in Italia il Copasir ha voluto aprire un’inchiesta per verificare il modo in cui i dati personali degli users vengono raccolti e gestiti. Ora la guerra contro il social ha raggiunto un nuovo livello e per TikTok si avvicina sempre più lo stop. L’accanimento e il sospetto nei confronti della piattaforma cinese non sono novità. Da quanto TikTok è esploso tra gli utenti (in particolare i più giovani) è diventato protagonista di accesi dibattiti.

Nel 2020 alcuni membri di Anonymous lo hanno denunciato pubblicamente accusando il social di non essere altro che un malware sfruttato dal governo cinese per tenere sotto controllo i dati degli iscritti. Nello stesso anno l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha puntato il dito contro l’azienda proprietaria, ByteDance, affermando che quest’ultima sarebbe stata in grado di “intraprendere azioni che minacciano di compromettere la sicurezza nazionale”.

TikTok, la battaglia contro il governo degli Stati Uniti

Al momento la battaglia contro il tanto discusso social è giunta ad un nuovo capitolo. Per TikTok è ormai arrivato il momento di abbandonare il mercato. La situazione, infatti, si sta facendo sempre più tesa per la ByteDance, che continua a scontrarsi con il governo statunitense. Il presidente Joe Biden sta seguendo la scia del suo predecessore schierandosi contro la piattaforma. Negli scorsi giorni l’azienda ha ricevuto un ultimatum.

TikTok rischia di essere bannato a livello nazionale per tutti gli users se i proprietari della ByteDance non cedono alcune quote del business. Il tema della “sicurezza nazionale” è tornato in auge e l’azienda cinese non ha tardato a rispondere al governo degli Stati Uniti. “Se l’obiettivo è proteggere la sicurezza nazionale, il disinvestimento non risolve il problema. Un cambio di proprietà non imporrebbe alcuna nuova restrizione ai flussi di dati o all’accesso” ha affermato Brooke Oberwetter, portavoce di TikTok.

TikTok, arrivo lo stop alla piattaforma
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L’unica soluzione, a detta di Oberwetter, sarebbe una “protezione trasparente dei dati e dei sistemi degli utenti statunitensi, con un solido monitoraggio, controllo di verifica di terze parti”. Anche il ministro degli Esteri Wang Wenbin si è espresso al riguardo, dichiarato che gli Stati Uniti non sono riusciti a trovare nessuna prova che attesti che TikTok potrebbe costituire una minaccia per la sicurezza nazionale. Il Paese starebbe solamente diffondendo informazioni fasulle sulla piattaforma. Pechino ha fatto sapere di non essere assolutamente disposto ad accettare le condizioni stabilite del governo Biden.

Secondo le fonti, sarebbe disposto a rinunciare al mercato statunitense piuttosto che cedere parti della società. “La vendita o il disinvesto di TikTok comporta un’esportazione di tecnologia e le procedure devono essere realizzate in accordo con le leggi e i regolamenti cinesi” ha affermato la portavoce del ministero del Commercio. Se Cina e Stati Uniti non arriveranno ad un accordo, il social network con ogni probabilità sarà bandito sul territorio nazionale statunitense. Per la piattaforma, significherebbe perdere una fetta notevole di mercato.

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