Una trama diversa per Monster Hunter Rise? A idearla è Yoko Taro

Autore di videogiochi giapponese, Yoko Taro ha condiviso la sua personale versione della trama di Monster Hunter Rise.

Monster Hunter Rise
Monster Hunter Rise (da Capcom)

Per chi non lo conoscesse, Yoko Taro è uno sceneggiatore e autore di videogiochi giapponese, padre di Drakenguard e dei suoi spin off Nier e Nier: Automata.
Anche lui, insieme a una quantità enorme di persone, sta giocando al nuovo titolo Capcom, Monster Hunter Rise, disponibile da aprile su Nintendo Switch.

Ispirato dal gioco, ha deciso di condividere con i suoi follower di Twitter una sua revisione della trama del gioco.

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La versione di Monster Hunter firmata Yoko Taro

Monster Hunter Rise
Monster Hunter Rise (da Capcom)

La traduzione delle considerazioni di Yoko Taro è offerta dallo youtuber Gaijinhunter, giocatore e fan di Monster Hunter.

”Ho pensato una diversa storia per Monster Hunter. Mi è venuta in mente mentre giocavo:

  • Verso al fine del tutorial, il personaggio dell’anziano Fugen decide di sacrificarsi per il bene di tutti. La sua morte sarebbe così colpa di uno sbaglio del giocatore stesso.
  • Muore Hinoa, una dei dango, oppure Iori, il ragazzo che fa parte dei Compagni. Il sopravvissuto, in risposta al trauma, impazzisce, compiendo una strage e distruggendo in un incendio il villaggio di Kamura.
  • Nello scontro con il boss finale, qualsiasi attacco del giocatore si rivela inutile: il boss non può subire danno. Per sconfiggerlo, una delle due sorelle Hinoa o Minota deve sacrificare la propria vita. In questo modo il protagonista può ottenere un’arma capace di ferire il nemico. È il giocatore a dover scegliere quale sorella far vivere e quale sacrificare.
  • A ogni morte di un personaggio principale, il gioco crea automaticamente un NPC. Questi NPC sono sospettosi nei confronti del protagonista, diminuendo di volta in volta il materiale che sono disposti a vedergli.
  • Al completamente di tutte le quest, la texture del Villaggio cambia, apparendo totalmente distrutto. A questo punto il giocatore può continuare a giocare solo in modalità Multiplayer, muovendosi in un’ambientazione ormai vuota e sterile. Il gioco così finisce.”

La visione di Yoko Taro è cupa, inquietante, esattamente nel suo stile. Malinconica e triste, ma di certo una visione affascinante.

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