Videogiochi per invogliare a studiare: l’incredibile cambio di rotta parte dalla scuola

I videogiochi possono invogliare i bambini e i ragazzi a studiare? Lo studio condotto in Australia ha fornito dei dati molto interessanti.

A differenza di quanto succedeva all’inizio dell’industria videoludica, oggi il videogame non è esclusivamente una prova di abilità per chi vi si cimenta. Il classico videogioco arcade “Trial and error” esiste ancora ed anzi il concetto di competizione all’interno di questo modo si è evoluto ed è diventato alla stregua di un vero e proprio sport. Tuttavia ci sono anche produzioni dal gusto e dalla finalità differente, titoli esclusivamente contemplativi, altri votati alla narrazione e altri ancora all’espressione di tematiche complesse.

Videogiochi a scuola
I videogiochi possono essere utilizzati come strumento d’insegnamento? – Videogiochi.com

Per fare degli esempi, un videogame come ‘The last of us‘ punta più sulla narrativa che sul gameplay per impattare su chi lo gioca, mentre un ‘Hellblade’ punta sulla costruzione dell’ambiente di gioco e del comportamento della protagonista per mettere in scena l’ingresso di una mente nella schizzofrenia a causa di un lutto. Ci sono poi giochi che puntano solo alla rappresentazione artistica come mezzo di diffusione di un’emozione come ‘Journey‘.

Visto la crescita del settore, in molti si sono chiesti se il videogame potessero anche diventare uno strumento didattico. A Canberra, in Australia, hanno fatto il passo successivo, ovvero un esprerimento condotto su studenti di scuole private e pubbliche per misurare l’impatto dei videogame e della tecnologia sulla loro vita e la possibilità che questo strumento diventi un modo per invogliarli a studiare e aiutarli ad apprendere.

Videogiochi come strumento scolastico? I risultati dello studio e la decisione della scuola di Canberra

Secondo quanto condiviso dalla ricercatriche Laura Scholes, lo studio ha mostrato che gli studenti appartenenti ad una classe sociale più povera apprezzano maggiormente i videogame e si sentono maggiormente preparati nell’utilizzo delle nuove tecnologie. C’è una differenza di confidenza e apprezzamento anche tra maschi e femmine. Sembra infatti che i maschi apprezzino maggiormente i videogame, soprattutto superata l’infanzia, e si sentano più capaci nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

Videogiochi a scuola
I risultati dell’esperimento australiano – Videogiochi.com

Per quanto riguarda la differenza tra maschi e femmine, la ricercatrice non si dice sorpresa, poiché l’ambiente gaming è molto competitivo e molto maschile e poiché c’è una sorta di spinta sociale che dirige le ragazze verso ciò che andrebbe fatto e ciò che meriterebbe attenzione superata una certa soglia anagrafica. Per quanto riguarda invece le differenze sociali nell’approccio a videogame e tecnologie, la ricercatrice ritiene possa essere una questione di possibilità. Le famiglie più abbienti, infatti, tenderebbero a spingere i figli a svolgere maggiori attività extra scolastiche fuori casa, mentre la minore disponibilità economica delle famiglie più povere impedisce una simile soluzione.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei videogame come strumento d’insegnamento, la ricercatrice si è avvalsa della collaborazione della direttrice della Gordon Primary School. In sostanza gli alunni giocano a Minecraft: Educational Edition al fine di imparare a proteggersi dalle varie insidie informatiche. Gli insegnanti, per insegnare loro l’importanza della sicurezza informatica, richiedono agli alunni di proteggere il castello dalla volpe.

A tal proposito, la vicedirettrice di Future Skills, Melissa Brisset, ha spiegato come ritenga la versione educativa di Minecraft un ottimo strumento per coinvolgere i bambini a scuola. La donna ha anche aggiunto che questo è solo un primo passo: “Ma credo che faccia davvero parte di un pacchetto più ampio in termini di apprendimento, che deve essere in qualche modo collegato al programma di studi”.

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