“WhatsApp? Più sicuro di iMessage”: Zuckerberg la spara grossa sul suo profilo Instagram

Un vis a vis tra realtà di IM è stato appena inscenato sui social (e nel mondo reale). A sganciare il “pugno” virtuale ci ha pensato niente meno che Mark Zuckerberg, padre di Meta e quindi di WhatsApp, che ha paragonato il suo servizio con quello concorrente di Apple, iMessage.

Zuckerberg: "iMessage meno sicuro di WhatsApp"
Zuckerberg: “iMessage meno sicuro di WhatsApp”

Non c’è paragone, almeno per Zuckerberg, in termini di sicurezza e privacy. iMessage perde contro WhatsApp, e a dirlo è niente meno che il patron di Meta, il fondatore di Facebook, intervenuto sul suo profilo Instagram. “Molto più privato e sicuro“, rispetto alla piattaforma concorrente di Apple, iMessage. Una frecciatina neanche così celata nei confronti del colosso di Cupertino, che a detta di Zuckerberg non reggerebbe il confronto.

La dichiarazione di Zuckerberg, oltre ad essere disponibile sul suo profilo Instagram, è esposta in un cartellone pubblicitario di New York, che riporta papale papale il contenuto del post pubblicato dal CEO dell’azienda. Ovviamente lo scopo di questa pubblicità è quello di promuovere il servizio di IM WhatsApp, a discapito della controparte di Apple iMessage. Si punta sulla crittografia end-to-end, ritenuta fondamentale per mantenere intatta la privacy e la sicurezza delle conversazioni:

“WhatsApp è molto più privato e sicuro di iMessage, con la crittografia end-to-end che funziona sia su iPhone che su Android, incluse le chat di gruppo. Con WhatsApp puoi anche impostare la scomparsa di tutte le nuove chat con il semplice tocco di un pulsante. E l’anno scorso abbiamo introdotto anche i backup crittografati end-to-end. Tutte funzioni che iMessage non ha ancora”.

Meta vs Apple: la faida infinita

Zuckerberg: "iMessage meno sicuro di WhatsApp"
Zuckerberg: “iMessage meno sicuro di WhatsApp”

Insomma, siamo alle solite: la rivalità tra Meta ed Apple va avanti ormai da diverso tempo. Già nel 2020 la stessa Apple aveva dato una stoccata – quasi definitiva – a Meta, con la possibilità per gli utenti di disattivare il tracciamento delle app – Facebook compreso. In tal senso la risposta del social è stata immediata, con l’accusa per Apple di danneggiare le piccole imprese – e ovviamente le proprie attività pubblicitarie, messe all’angolo dalla funzione introdotta con iOS 14.

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