Il successo clamoroso di Genshin Impact sta ovviamente portando anche altri team di sviluppo a tentare la strada e uno dei prodotti riaffiorati proprio di recente è Blue Protocol firmato Bandai Namco.
Il developer e publisher giapponese aveva in realtà annunciato già da qualche anno l’intenzione di produrre un proprio MMO. Del resto il genere non è mai tramontato e con lo sviluppo tecnologico in particolare di smartphone e tablet sta anzi andando incontro ad una vera e propria esplosione. 
Il progetto Blue Protocol riemerge con addirittura un trailer in cui viene annunciato il prossimo periodo di uscita, anche se potrebbe essere una grossa delusione.
Blue Protocol, ovvero il Genshin Impact alla Bandai Namco
Le prime notizie riguardo lo MMO free to play prodotto dal developer giapponese era stato annunciato per la prima volta nel 2019 e sarebbe in realtà dovuto uscire l’anno scorso. Probabilmente vittima anche lui della pandemia e dei ritardi accumulati, il gioco è poi finito un po’ più giù nella pila delle cose da fare da parte del developer giapponese.
Ora riemerge all’improvviso come un animale raro di cui si erano perse le tracce con una bella data di uscita che non è neanche troppo lontana. Premesso che parlare di inizio primavera 2023 significa parlare di un periodo che è compreso tra marzo e eprile dell’anno prossimo e che comunque essendo noi a metà novembre circa c’è ancora spazio per spostare ulteriormente l’uscita, è comunque un passo avanti. L’annuncio della data di uscita, che però per ora purtroppo sembra essere solo giapponese, è stato fatto con un sontuoso trailer pensato appositamente per sgombrare il campo dai dubbi riguardo il lavoro che si sta facendo sul Genshin Impact giapponese. Un altro video è previsto durante la diretta dei Game Awards 2022 il prossimo 8 dicembre.
Il pubblico Bandai Namco difficilmente accetterà, ammesso che il gioco valga la pena, che si tratti di un prodotto destinato al solo pubblico giapponese ed è invece più probabile che dopo un periodo di rodaggio riusciremo a vederlo anche in versione internazionale senza dover cercare di giocare utilizzando tutti i mezzi messi a disposizione dalla scienza e della tecnica per mascherare la propria identità. Anche perché, visti i fan dello stile anime che è stato scelto, sarebbe un clamoroso autogol da parte del developer pensare che il gioco possa non avere appeal oltre i confini nazionali.