Microchip sotto pelle, boom in Svizzera: si usa come una carta contactless

Sta letteralmente spopolando in Svizzera un “gadget” che potremmo definire futuristico e che fino a pochi anni fa avremmo bollato come “fantascienza”. Stiamo parlando nel dettaglio del microchip che si impianta sotto pelle e che permette di effettuare i pagamenti digitali.

Microchip, 18/11/2022 - Videogiochi.com
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In poche parole si tratta di una sorta di “palmare umano”, e stando a quanto riferito dal sito di Repubblica, starebbe letteralmente spopolando fra i giovani imprenditori elvetici, soprattutto fra quelli amanti delle ultime tecnologie. Si tratta di un meccanismo che di fatto funziona come una carta di credito e che permette di pagare qualsiasi cosa, e l’idea è venuta a Christian Kohler, chirurgo plastico di Zurigo, che ha appunto brevettato e prodotto con un’azienda di Zugo il microchip in questione. Al costo di 800 franchi svizzeri, circa 814 euro, si può pagare nei ristoranti, nei negozi e negli hotel, e in futuro potrebbe anche permettere ulteriori azioni come ad esempio aprire le porte di casa. L’accessorio sarebbe andato letteralmente a ruba sottolinea la stampa, nonostante un prezzo comunque non accessibile a tutti. Il microchip viene installato direttamente nel palmo della mano attraverso una siringa e dall’estero risulta essere totalmente invisibile; inoltre, non è invasivo, non creando alcun problemi di movimenti e non causando effetti collaterali. Del resto è piccolissimo, grande quanto un chicco di riso, ma al suo interno racchiude dei circuiti che permettono di rendere i pagamenti decisamente agevoli.

Microchip, 18/11/2022 - Videogiochi.com
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MICROCHIP SOTTOPELLE, IN SVIZZERA E’ BOOM

Come prevedibile questa tecnologia ha diviso in due l’opinione pubblica, fra cui l’ha applaudita e chi invece ha messo in guardia dai pericoli “tracciamento” e “privacy”, nonché legati alla salute nel caso in cui il chip dovesse rompersi. La cosa certa, critiche a parte, è che i microchip impiantanti sottopelle sembrerebbero essere il futuro, e anche negli Stati Uniti un’azienda ha deciso di realizzarli per aprire le porte delle automobili. Il “gadget” è stato testato su 100 proprietari e i risultati pare siano stati molto soddisfacenti, anche perchè sono molti coloro che non trovato le chiavi delle auto al momento di aprire il mezzo. L’azienda che produce questi chip è la stessa che viene utilizzata in Italia per impiantare i chip sottopelle agli animali: funzionano grazie ad una radiofrequenza che dialoga con un lettore attraverso lo scambio di informazioni.

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