Scalebound non è (ancora) morto, sviluppatore lancia appello ad Xbox

Non staccate la spina a Scalebound, questo l’appello che da Platinum Games si è levato diretto addirittura a Phil Spencer in persona.

L’appello è saltato fuori durante un intervista ai colleghi di IGN Japan con protagonisti Atsushi Inaba e Hideki Kamiya, rispettivamente presidente e vicepresidente del team di sviluppo. I due hanno chiaramente espresso la volontà di non buttare alle ortiche tutto il lavoro fatto dal 2017 sul gioco che però Microsoft ha voluto stoppare.

Scalebound non è (ancora) morto, sviluppatore lancia appello ad Xbox
Scalebound non è (ancora) morto, sviluppatore lancia appello ad Xbox (foto: PlatinumGames)

La causa della decisione di Microsoft chiarita in una altra intervista proprio da Kamiya è stata la mancanza di esperienza del team con il multiplayer online ma a quanto pare PlatinumGames ha voglia di lavorare con i draghi e vorrebbe che Phil Spencer desse loro un’occasione.

PlatinumGames vuole fare Scalebound e si appella a Spencer

Scalebound è nei sogni di Kamiya e Inaba a quanto pare e il sogno di poter realizzare il loro grande progetto a base di draghi maestosi è tornato come una ossessione nel momento in cui Xbox ha acquisito Activision Blizzard.

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Scalebound non è (ancora) morto, sviluppatore lancia appello ad Xbox
Scalebound non è (ancora) morto, sviluppatore lancia appello ad Xbox (foto: PlatinumGames)

La storia di Scalebound è quella di uno di quei titoli ambiziosi ma forse fuori tempo e che avrebbe dovuto far tremare la PlayStation quando fu annunciato per l’allora nuova Xbox One. con uno sviluppo cominciato nel 2013 e poi interrotto nel 2017, il gioco che avrebbe dovuto ricordare in alcune dinamiche Devil May Cry, è rimasto come un rospo in gola a PlatinumGames soprattutto perchè è facile immaginare la mole di asset, elementi, stringhe di codice che il team ha prodotto in quei cinque anni. Ed è quindi comprensibile che, mentre lavorano per far cominciare a girare la voce del nuovo Bayonetta 3, Inaba e Kamiya pensino anche a un possibile ritorno della luce verde da parte di Microsoft per i loro dragoni.

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E a giudicare dalle parole molto nette e poco sfumate usate da Inaba non si tratta solo di un desiderio peregrino “Kamiya ne parla di continuo” ed entrambi hanno sottolineato di voler parlare davvero con Microsoft per dare un’occasione al prodotto. All’epoca, e lo ha chiarito in un’altra intervista Kamiya, il team non era pronto ma se pure Spencer in persona si è espresso almeno una volta parlando di come sia stato un peccato che il gioco non sia stato completato, forse c’è davvero una speranza di poter avere per le mani Thuben il dragone.

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