Nuova legge contro i videogiochi può far fallire mezza industria

Questa nuova legge sui videogiochi sta facendo tremare l’industria videoludica! Ecco cosa comporta.

Nuova legge contro i videogiochi può far fallire mezza industria
Nuova legge contro i videogiochi può far fallire mezza industria

Di leggi sui videogiochi ne abbiamo viste tante. Spesso queste leggi provengono da paesi asiatici, in cui i videogiochi possono essere fonte di forte dipendenza, non tanto per i loro contenuti in sé, ma per il contesto sociale in cui vivono i giocatori. Già abbiamo infatti visto come una legge sui videogiochi sia cambiata dopo 10 anni, ma questa volta la situazione è ben diversa.

Infatti una nuova legge sui videogiochi potrebbe sconvolgere il mercato, facendo fallire molti studi di sviluppo bloccando i videogiochi in uscita. Ecco quindi di cosa tratta questa legge, dove verrà applicata e quali sono le conseguenze reali sul mondo videoludico.

La legge sui videogiochi che sconvolge il mercato

Legge videogiochi
Conqueror’s Blade è un altro esempio di gioco cinese d’eccellenza. (Fonte: store.steampower.com)

Già da tempo si sentiva tensione nell’aria tra le case di sviluppo e i publisher cinesi. Infatti il governo cinese ha deciso di bloccare per l’ennesima volta l’approvazione per la vendita di molti videogiochi nuovi.

Infatti non è la prima volta che la Cina crea una legge da incubo contro i videogiochi e forse non sarà neanche l’ultima. Secondo la legge sarà impossibile approvare nuovi videogiochi e che quindi, non sarà possibile distribuirli né in Cina né in altri paesi.

Il mercato asiatico dei videogiochi e le case di sviluppo sono nuovamente sotto attacco in questo paese, che continua la sua battaglia al mondo videoludico. Questa battaglia ha già colpito molti studi di sviluppo che sono stati costretti a chiudere. Mentre le case di sviluppo più grandi e di successo potranno continuare a guadagnare con i propri titoli free to play con shop interni, i piccoli studi andranno sicuramente in difficoltà. I numeri parlano di 850 studi e forse potrebbero aggiungersene molti altri nell’arco del 2022.

Infatti il settore più colpito è quello dei piccoli sviluppatori e delle aziende medie, che non potendo far uscire i propri videogiochi sul mercato, non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere alla legge.

Questa nuova legge non solo è un precedente importante nella storia videoludica, ma è un vero e proprio attacco al mercato asiatico. Infatti non si capiscono bene i motivi dietro questo auto-sabotamento del mercato dei videogiochi cinese.

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Tutti speriamo che il blocco possa cessare presto, per poter vivere ancora i grandi videogiochi che hanno trasformato la Cina in uno dei paesi in cui vengono sviluppati più videogiochi.

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