Videogiocare potrebbe diventare ancora più costoso nel 2023

Non sarebbe potuto essere altrimenti ma avere alcune informazioni sottobanco che confermerebbero quello che si temeva e che riguarda l’hobby del videogiocare di tanti non è di certo piacevole.

Dopo le conferme che a partire dalle console Sony PlayStation ci sono e ci saranno ritocchi e aumenti ai prezzi degli strumenti che usiamo tutti i giorni per giocare, arrivano infatti altre informazioni che riguardano un’altra fetta di giocatori e giocatrici che dovranno cominciare a mettere un bel po’ di soldi da parte per continuare a fare ciò che amano di più.

Videogiocare potrebbe diventare ancora più costoso nel 2023
Videogiocare potrebbe diventare ancora più costoso nel 2023 (foto Unsplash)

C’è comunque da dire che, almeno per ora, si tratta di un’ipotesi anche se è una ipotesi purtroppo molto fondata.

Perché videogiocare potrebbe costarvi parecchio di più

Come accennavamo, sappiamo che Sony ha ritoccato i prezzi delle sue console e sappiamo anche che Phil Spencer, patron di Xbox, ha più o meno la stessa idea. Gli unici forse che non ritoccheranno i prezzi delle console sono i Giapponesi di Nintendo, anche perché la loro console è già prezzata in una buona fascia (buona per loro).

Videogiocare potrebbe diventare ancora più costoso nel 2023
Videogiocare potrebbe diventare ancora più costoso nel 2023 (foto Unsplash)

La pandemia ha però mostrato come basta un granello di polvere in un piccolo grande ingranaggio e tutta la macchina della produzione di materiale elettronico si blocca con conseguente follia globale. Proprio chi cerca di acquistare una PlayStation 5 si trova ancora a fare i conti con i rallentamenti dovuti al covid. E a questi rallentamenti dovuti al covid per chi cerca una PlayStation di nuova generazione potrebbero ora arrivare anche una serie di aumenti a cascata dopo una decisione che si sta aspettando negli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti hanno infatti negli ultimi anni cercato di combattere in ogni modo lo strapotere nel comparto elettronico della Cina, rimaneggiando anche le tasse sull’import. Queste tasse, però, erano state temporaneamente eliminate ma non sembrano esserci al momento segnali di un nuovo colpo di spugna per questi dazi aggiuntivi. Questo significa che negli Stati Uniti a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo i prezzi di tutta la componentistica interna dei computer ma non solo potrebbero subire un ulteriore rincaro.

La domanda che occorre porsi ora è: l’eventuale aumento di prezzo dovuto alla mossa dei governi americani per affossare l’import cinese rischia di avere ripercussioni positive o negative sul resto del mercato in cui si muovono giganti come Nvidia e AMD? Perché le nuove generazioni di schede grafiche già costano di più rispetto alle generazioni precedenti a causa delle loro performance e resta ora da capire se le società potrebbero decidere di livellare i prezzi per rientrare delle eventuali perdite dovute ai minori acquisti dai clienti americani scoraggiati dai dazi o se, proprio per ammortizzare l’eventuale perdita, le società potrebbero invece lasciar correre e tenere i prezzi concorrenziali altrove. Se volevate aspettare l’anno prossimo per comprare qualche pezzo, per sicurezza, fatelo adesso.

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